Skip to main content

MONGOLIA

Cinque artisti di diverse generazioni riflettono sui cambiamenti che attraversano la Mongolia e il suo popolo, nomade per tradizione. Tra le opere esposte un esercito di bizzarre creature ibride in bronzo, metà fucili e metà uccelli, realizzate da Chimeddorj Shagdarjav, classe 1954. Schierati in un serrato stormo pronto alla migrazione, i fucili in sè sono oggetti innocui, che soltanto la malvagità umana puO rendere oscuri e pericolosi. In mostra anche una video installazione di Enkhtaivan Ochirbat (1977), dove una distesa di terra arida e desolata riflette sugli effetti che la globalizzazione ha nella cultura e nell’economia tradizionale locali.

Source: https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/speciale-biennale-di-venezia-i-padiglioni-nazionali-in-citt-2/127736.html

Leave a Reply